Il gelso bianco è originario dell’Estremo Oriente e un tempo veniva utilizzato soprattutto per l’allevamento dei bachi da seta, ma finalmente si sta prendendo una rivincita: era stato quasi dimenticato, ma ora è di nuovo apprezzato, non solo per il suo caratteristico sapore dolce e piacevolmente aspro, ma soprattutto per le sue numerose proprietà benefiche. Vediamo insieme quali sono e come utilizzarle in cucina (e non solo).
La pianta del gelso bianco, da secoli ampiamente coltivata in Cina e Corea, appartiene alla famiglia delle Moraceae e al genere Morus. Un tempo utilizzata per l’allevamento dei bachi da seta (bruchi del gelso), oggi la pianta è stata riscoperta per i suoi numerosi benefici e le sue proprietà benefiche. Infatti, di questa pianta si possono utilizzare non solo i frutti – per il consumo naturale o per preparare ottime marmellate, granite e succhi – ma anche le foglie, che dopo l’essiccazione vengono utilizzate per preparare infusi, ecc. Decotti.
Il gelso bianco è stato probabilmente introdotto nel Mediterraneo nel XII secolo e ha trovato un habitat ideale in Italia e nell’Europa meridionale. Può essere coltivato come arbusto, ceppo o ad alto fusto e la longevità economica del gelso dipende dal clima, dal terreno, dalla forma e dai metodi utilizzati: Per i gelsi a cespuglio è di circa 15 anni, per quelli ad alto fusto può arrivare a 60-100 anni. Il frutto, erroneamente chiamato